PROTOCOLLO FAST TRACK

CURA DEL DOTT. AMERIGO MENGHI

Il Fast Track (letteralmente “Recupero Veloce) è un programma di gestione preoperatoria e postoperatoria del paziente, che consente al paziente di deambulare a 6 ore dall’intervento e di essere dimesso al domicilio in 2-3 giorni.

Si tratta di un innovativo approccio multimodale e multidisciplinare (gruppo di lavoro composto da ortopedici, anestesisti, internisti, fisiatri, infermieri e fisioterapisti) coordinato che si pone il fine di ridurre lo stress psico-fisico, il dolore postoperatorio e facilitare il recupero del movimento dopo l’intervento chirurgico per un rapido ritorno all’ambiente domestico, familiare e sociale. Da qui si intuisce l’importanza di implementare il Fast-Track, in un’epoca in cui sono aumentate le esigenze funzionali, la necessità di rapido recupero dei pazienti e l’età media dei lavoratori.

-Riduzione delle perdite ematiche (con riduzione della necessità di emotrasfusioni)

-Miglioramento della gestione del dolore e della ferita chirurgica (approccio antalgico

multimodale, tissue-sparing surgery ed incisione cutanea di piccola estensione)

-L’educazione del paziente nel recupero precoce della funzionalità

PRECOCE DIMISSIBILITA’ (entro 2-3 giorni)

Il paziente deve essere selezionato, ben informato e soprattutto motivato e guidato nel suo percorso.

È noto che un’alta percentuale di pazienti al pre-ricovero presenta uno o più fattori di rischio, che si dividono in: modificabili (età, sesso, familiarità per patologie) e non modificabili (obesità, abitudine al fumo, malnutrizione, disturbi emotivi, assunzione di molti farmaci, anemia, diabete scarsamente controllato, scarsa attività fisica)

Anche la più frequente anemia sideropenica trattatabile con supplementazione di ferro, deve essere indagata in fase di preospedalizzazione ed è associata ad un rischio aumentato di trasfusione, aumento dei giorni di degenza, aumento del tasso di nuova ospedalizzazione.

Smettere di fumare può diminuire notevolmente il rischio di infezione al sito chirurgico, di complicanze peri e postoperatorie e rischio di morte.

Secondo i più recenti studi scientifici la presenza di disturbi psichiatrici ed emotivi (ansia, depressione, catastrofizzazione del dolore) è associata a risultati peggiori con un aumento dei giorni di degenza, del rischio di re-ricovero e una maggiore morbilità. E’ stata documentata una correlazione tra la presenza di disturbi psicologici e l’influenza negativa che questi hanno sul percorso del paziente che si sottopone ad intervento di protesi (dolore post-operatorio, insoddisfazione).

La malnutrizione è un noto fattore di rischio per infezioni della ferita chirurgica, ritardo di guarigione, degenza prolungata, riabilitazione più lunga e aumento della mortalità, mentre l’obesità porta ad un aumento dei giorni di degenza, aumento del rischio di infezione, aumento del rischio di riammissione in ospedale. È fondamentale per il paziente obeso iniziare una dieta/terapia nutrizionale come preparazione all’intervento chirurgico.

1) Pre-ricovero

2) Perioperatorio                                                                                             

3) Post operatorio

4) Dimissione

  1. PRE-RICOVERO: Visite ed esami finalizzati a verificare l’idoneità all’intervento e alla preparazione del paziente all’intervento stesso (prehabilitation). È una ginnastica che, nel rispetto della patologia del paziente, è volta a rinforzare la muscolatura, spesso ipotrofica, e ad aumentare la capacità funzionale generale del paziente, per garantire infine un rapido recupero post-operatorio (vedi protocolli allegati nella brochure rilasciata durante la prima visita).
  • PERIOPERATORIO Prima di iniziare l’intervento, il chirurgo valuta nuovamente la radiografia ed esegue la pianificazione preoperatoria digitale, fase in cui pianifica accuratamente l’intervento che andrà ad eseguire. Nella procedura chirurgica il requisito fondamentale è il rispetto dei tessuti molli, come muscoli e tendini, e il risparmio del tessuto osseo.
  • Per la Protesi Totale dell’Anca: si esegue a seconda delle caratteristiche morfologiche e biofisiche del paziente un accesso chirurgico mini-invasivo con approccio ANTERIORE oppure POSTERO-LATERALE con tecnica “Acetabular first”. L’intervento è praticato normalmente in anestesia peridurale; resta comunque facoltà dell’anestesista scegliere l’anestesia che più si adatta al caso.
  • Per la Protesi Totale di Ginocchio: si esegue a seconda delle caratteristiche morfologiche e biofisiche del paziente un accesso chirurgico mini-invasivo PARAROTULEO MEDIALE. L’intervento è praticato normalmente in anestesia peridurale; resta comunque facoltà dell’anestesista scegliere l’anestesia che più si adatta al caso.
  • POST OPERATORIO Al rientro dal blocco operatorio, in presenza di un quadro clinico stabile e non appena si riprende la sensibilità degli arti inferiori, il fisioterapista spiega al paziente come mantenere una postura corretta e gli mostra i primi esercizi da eseguire a letto.

Successivamente, il paziente viene guidato e assistito dal personale nella sequenza prevista dalla mobilizzazione precoce:

  1. Passaggio da supino a seduto
  2.  Raggiungimento della stazione eretta
  3. Deambulazione con ausilio.

La riabilitazione nei giorni successivi all’intervento si eseguono in maniera personalizzata in funzione delle necessità di ogni singolo paziente.

Il paziente viene assistito 2 volte al giorno dai fisioterapisti, vengono eseguiti esercizi al letto, deambulazione con incremento graduale del carico, in modo da ottenere autonomia negli spostamenti. Man mano che incrementa l’autonomia funzionale (deambulazione in corridoio per tratti maggiori) si procede all’esecuzione delle scale (in salita e in discesa). In terza-quarta giornata, se sono stati raggiunti tutti gli obiettivi minimi, è prevista la dimissione al domicilio

  • DIMISSIONE: Buone condizioni cliniche e parametri vitali, gestione del dolore e della ferita chirurgica, conclusione del programma riabilitativo.

La filosofia della chirurgia mininvasiva è quella del cosiddetto “Tissue Sparing Surgery” che consiste nel RIPARARE SOLO CIÒ CHE È DANNEGGIATO, RISPARMIANDO I COMPARTIMENTI E TESSUTI NOBILI del nostro corpo CHE NON SONO USURATI. Il protocollo Fast-Track si fonde con l’approccio chirurgico mininvasivo: l’obiettivo è traumatizzare il meno possibile i tessuti del corpo e far rientrare il paziente alla sua vita normale il prima possibile.

-RIDUZIONE DEL TIMING CHIRURGICO (30 MINUTI PER PROTESI D’ANCA E 40 MIN PER PROTESI DI GINOCCHIO)

-RIDUZIONE DELLA MORBIDITÀ PERIOPERATORIA

-RIDUZIONE DELLA DEGENZA OSPEDALIERA

– CHIRURGIA COMPARTIMENTALE (SI SOSTITUISCE SOLO IL COMPARTIMENTO DANNEGGIATO) A RISPARMIO DEI LEGAMENTI CROCIATI DEL GINOCCHIO, SIA ANTERIORE CHE POSTERIORE

-MAGGIOR RISPETTO DEI TESSUTI NOBILI DEL NOSTRO ORGANISMO (CUTE, TENDINI, MUSCOLI, OSSA E LEGAMENTI)

-MENO DOLORE (ANALGESIA PRE E POST-OPERATORIA) E RIDOTTO SANGUINAMENTO

-RIDUZIONE DEI TEMPI CHIRURGICI (30 MINUTI PER PROTESI D’ANCA E 40 MIN PER PROTESI DI GINOCCHIO)

-ABBANDONO DEI DRENAGGI CHIRURGICI E DEL CATETERE VESCICALE

-AVVIO ALLA DEAMBULAZIONE CON STAMPELLE A 6H DALL’INTERVENTO

-PRECOCE PRESA IN CARICO DA PARTE DELL’ÉQUIPE DEI FISIOTERAPISTI

-RAPIDO RIENTRO AL DOMICILIO (ENTRO 3 GIORNI DALL’INTERVENTO) CON PROGRAMMA DI FISIOTERAPIA AMBULATORIALE/RESIDENZIALE/DOMICILIARE.